La situazione delle aziende farmaceutiche in Italia
Il Covid-19 ha causato ingenti danni economici a tutti i settori industriali d’Italia, meno che a uno: quello farmaceutico.
Infatti, la pandemia ha contribuito a far emergere le potenzialità scientifiche ed economiche dell’industria farmaceutica, concorrendo anche alla riduzione del gap tra grandi e piccole realtà del pharma. I reparti di ricerca e sviluppo delle ditte farmaceutiche italiane hanno beneficiato di notevoli investimenti, che si sono rivelati in toccasana per i fatturati delle aziende e per l’andamento del mercato.
Il ruolo del settore farmaceutico nell’industria italiana
L’industria farmaceutica si posiziona tra i settori più dinamici, innovativi e proficui del tessuto economico del Paese.
Il Covid-19, senza dubbio, ha fatto da acceleratore per la crescita dell’intero settore farmaceutico, che ha tratto vantaggio di notevoli investimenti spesi in ricerca e sviluppo di nuovi farmaci impiegati per la lotta al virus.
Le aziende farmaceutiche italiane costituiscono un importante player nel mercato europeo e globale, primeggiando per la produzione di farmaci a conto terzi, con un guadagno totale superiore ai 2 miliardi di euro.
Inoltre, nell’ultimo anno, il valore di importazioni ed esportazioni di medicinali e prodotti farmaceutici ha superato i 20 miliardi di euro.
Attualmente, Farmindustria vanta oltre 200 aziende associate, di cui il 40% è composto interamente a capitale italiano, sparse su tutto il territorio nazionale, con un ricavo stimato superiore ai 30 mld di euro1.
Il report Industria 2030 sul settore farmaceutico
Nomisma, nota società di consulenza strategica e aziendale, ha di recente pubblicato il report “Industria 2030”, nel quale ha evidenziato le numerose potenzialità del settore farmaceutico, analizzando con particolare interesse l’esponenziale e continua crescita degli introiti nell’ambito, con particolare riferimento alle potenzialità riguardanti gli ingenti investimenti in ricerca e lo sviluppo. Nomisma sottolinea, inoltre, come la capacità di produrre e generare valore anche nei periodi più critici per il mercato, sia un valore aggiunto per l’intera filiera manifatturiera del Paese.

Le aziende farmaceutiche più importanti in Italia
Le aziende farmaceutiche che contribuiscono maggiormente alla crescita del settore in Italia sono: Dompè, Menarini, Molteni, Zambon, Abiogen Pharma, Angelini, Recordati, Chiesi, Italfarmaco, Mediolanum, I.B.N. Savio, Kedrion e AlfaSigma.
Le cosiddette Fab132 vantano un giro d’affari superiore ai 13 miliardi di euro, assorbendo oltre 40.000 addetti nella rete industriale, con un aumento annuale stimato a oltre 1.400 unità: ma non finisce qui!
Stando a Federfarma, le Fab13 hanno speso ben 725 milioni di euro in ricerca e sviluppo tra il tra 2013 e il 2017. Tra il 2018 e il 2020, invece, tale valore ha ampiamente superato il miliardo di euro.
La sfida rimane la conquista del mercato europeo, infatti la strategia leader delle società in analisi è l’internazionalizzazione. Ad oggi, infatti, circa il 70% del loro fatturato deriva dalle esportazioni3!
L’industria farmaceutica e le sfide per il futuro
All’aumentare del loro fatturato, aumenta anche il potere decisionale che le aziende farmaceutiche farmaceutiche hanno sul settore industriale e manifatturiero. Data la loro rilevanza, hanno iniziare ad avanzare alcune proposte e richieste alle istituzioni della Repubblica.
In particolare, le aziende farmaceutiche Fab13 chiedono maggiore stabilità legale e finanziaria. Questo le metterebbe nelle condizioni di mantenere in Italia la sede produttiva aziendale.
Le Fab13 richiedono, inoltre, una maggior attenzione alla componente scientifica quando si adottano decisioni regolatorie che riguardano la commercializzazione dei farmaci.
Le società lamentano, oltretutto, i rischi delle attività che AIFA e gli enti Statali mettono in atto sul prontuario terapeutico. In particolare, la loro attenzione riguarda i provvedimenti che rivedono al ribasso dei prezzi.
Le nuove sfide legate alle conseguenze della pandemia che il settore farmaceutico si troverà ad affrontare prossimamente, rivelano la necessità di modernizzazione dei rapporti tra enti statali e aziende farmaceutiche, per mantenere e sviluppare la propria posizione predominante nel mercato europeo e globale, rispetto ai competitor. Che sia arrivata l’ora di un cambio di rotta nei rapporti tra pubblico e privato in ambito farmaceutico?
Le prospettive di crescita del settore farmaceutico appaiono più che rosee, per cui nulla è da escludere! Sarà nostra premura continuare a informarti sull’andamento del mercato farmaceutico italiano. Seguici per rimanere aggiornato e scopri tutte le opportunità del settore!

1 I dati espressi riguardano l’anno 2020, così come elaborati e condivisi da Federfarma
2 L’epiteto Fab13 è stato coniato da Nonisma nel report “Industria 2030”, pubblicato nel 2019.
3 Per maggiori informazioni puoi consultare il report Industria 2030