Lavorare nel farmaceutico senza avere esperienza, è possibile? Si tratta di una delle domande che riceviamo con maggiore frequenza da studenti e aspiranti professionisti del farmaceutico.
Siamo convinti che le recensioni dei nostri studenti siano la miglior risposta a questi dubbi! L’esperienza di cui parleremo oggi, in particolare, affronta direttamente questo tema.
Come lavorare nel farmaceutico partendo dalla laurea: l’esperienza di Bruno
Oggi riportiamo la testimonianza di Bruno Pizzigoni. Bruno ha seguito il nostro corso Normative GMP & Quality Assurance Overview a Dicembre 2020, poco dopo la laurea conseguita in Farmacia all’Università di Pavia. Le competenze apprese gli hanno permesso di ottenere, dopo poche settimane, una posizione di stage nel Dipartimento Quality Assurance presso l’azienda farmaceutica Thermo Fisher.
Ecco l’intervista completa.
D: Ciao Bruno, grazie mille per essere qui con noi oggi. Vorremmo sapere alcune cose su di te: qual è il tuo percorso universitario? E, soprattutto, perché ti interessa il Quality Assurance?
R: Io ho iniziato alle superiori sapendo di essere interessato a lavorare nel settore sanitario, ma non sono portato per la vita da medico. Ho iniziato studiando farmacia e continuando il mio percorso universitario, in particolare studiando come funzionano i farmaci. Ho capito allora che mi interessa di più lavorare nel farmaceutico. Perciò, ho iniziato ad informarmi sull’industria farmaceutica e tra le varie posizioni che potevo ricoprire, quella del Quality Assurance mi interessava particolarmente. Secondo me è stimolante anche perché comprende diverse sfaccettature e ruoli, coprendo l’intera vita del prodotto. Perciò mi ha appassionato ed è diventato l’ambito in cui mi sarebbe piaciuto lavorare.
D: E come è stato il passaggio dal mondo universitario al settore farmaceutico?
R: In un corso in Università abbiamo visto, solo in linea teorica, cosa sono le norme GMP e perché è importante seguirle; tuttavia non le abbiamo affrontate nel dettaglio. Per quanto riguarda invece i ruoli nell’ambito del Quality Assurance non abbiamo mai trattato nulla. Questo ambito, che ho imparato a conoscere grazie a voi e poi anche dopo con il lavoro, non viene proprio citato nei programmi universitari. Quello che bisogna fare, quindi, è informarsi un pochino su Internet, altrimenti non si sa proprio come è organizzato il mondo lavorativo. Senza questo corso probabilmente sarei passato da una parte all’altra, senza capire come.
D: Siamo d’accordo con te, non è facile orientarsi senza una guida! Quindi, dopo aver seguito il nostro corso, come è cambiata la tua percezione del tuo profilo professionale?
R: Il corso è stato utile per capire a quali ruoli professionali poter ambire e poter svolgere, chiarendo la differenza tra impieghi, attività di ricerca, laboratorio. Mi ha aiutato a capire queste cose che prima non mi erano chiare: molti miei colleghi hanno compreso questi concetti, per esempio, solo durante lo stage. Poi lo trovo utile anche per comprendere la specializzazione che si vuole intraprendere. Io, per esempio, ero dubbioso sulla possibilità di seguire un Master Universitario, ma non ho trovato ciò che faceva per me. Per questo motivo ho iniziato il corso GMP, anche per capire su cosa potermi indirizzare.
D: Grazie per la tua risposta. Tu hai scelto di seguire anche una parte importante del nostro piano formativo, ovvero il coaching. Come ti sei trovato, ti ha aiutato?
R: Una cosa che ho capito solo dopo essermi laureato è che oltre ad avere le idee chiare, devi saper scrivere un curriculum. Ovviamente, chi legge il tuo CV non conosce sempre gli aspetti tecnici: se non spieghi le tue competenze con esempi, rischi di essere scartato. Chi fa selezione potrebbe non ritenerti adatto, anche se magari lo sei. Dal coaching ho capito come fare per impostare meglio il mio CV, spiegare bene cosa so fare. Ho anche capito l’importanza di far emergere perché sarei adatto alle posizioni per cui invio le candidature. È fondamentale perché il CV è il tuo primo biglietto da visita, se lo fai male non ti chiamano più!
D: Assolutamente, sono d’accordo. Allora, proprio parlando di candidature, qual è il più grande valore aggiunto che il coaching e tutto il percorso ti hanno lasciato?
R: Sicuramente presentarti correttamente predispone chi ti fa il colloquio in modo migliore nei tuoi confronti, evitando domande inutili e dando priorità alle domande più rilevanti per la posizione in questione. Dopo il corso, inoltre, mi è stato detto più volte che rispetto ad altri candidati risultavo più preparato. Questo è stato proprio grazie alle nozioni e alle conoscenze apprese e al coaching. Inoltre trovo che poter dire in sede di colloquio di aver seguito un corso specialistico sia utile: fa capire al recruiter il tuo interesse per il settore, che va oltre la laurea. Infatti la mia attuale tutor mi ha riconosciuto il valore aggiunto dato proprio dalle conoscenze di questo corso di Alta Formazione.
Secondo me arrivare preparati è importante: così i recruiter si sentono più interessati e ci sono buone possibilità che ti scelgano per uno stage. Esso infatti non è un percorso fine a sé stesso, ma volto all’inserimento lavorativo.
D: Bene, non posso che essere d’accordo. Parlando del presente, invece, ora che hai iniziato a lavorare nel farmaceutico, come ti sei trovato ad interagire con il tuo team? La tua preparazione è stata notata?
R: Ho più conoscenza e familiarità con la terminologia usata e le mansioni richieste. Il corso mi ha permesso di capire tutto, da subito. Spesso si parla per acronimi, ci si mangia parole, si fanno riferimenti specifici. Chi ne parla è gente che lavora da anni, ma chi arriva non ne capisce nulla, quindi può essere difficile. Grazie al corso ho potuto anche accelerare i tempi della parte di formazione teorica, arrivando direttamente alla sezione pratica. In questa parte del training ho familiarizzato con i Change Control dell’azienda, il controllo dei documenti, i sistemi specifici.
Credo sia importante ricordare che durante lo stage devi dimostrare di essere valido per l’assunzione; per questo avere già familiarità con i documenti con la terminologia ti da molte possibilità in più. Ci tengo a far capire anche a chi leggerà l’importanza e il valore di questo corso, perché anche per gli stage o le posizioni da Junior in realtà sono richieste competenze di questo tipo.
D: Grazie di tutto Bruno, un’ultima domanda Che consigli daresti oggi a chi si trova nella tua stessa posizione?
R: Continuare a formarsi per non rimanere indietro. Il mondo corre, così come questo settore che spinge tanto sulla gioventù e sulla voglia, anche perché è un settore giovane. Perciò, più ti formi e ti tieni aggiornato con le novità e più hai possibilità di riuscire!